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Abbagli. Polaroid dipinte di quotidianità

Emma Sedini, Il borgo, San Feliciano
Emma Sedini, Il borgo, San Feliciano

Abbagli è un progetto che nasce in piccolo. In formato Polaroid. Nasce d’impulso, d’improvviso, come un battito di ciglia che ha, però, la forma di un rettangolo di carta lucida. Lucida, ma non più completamente liscia: a completare la visione è un ordito di pennellate, altrettanto fini e minuscole, che fanno vedere all’osservatore quello che altrimenti non si coglierebbe.

Abbagli sono, dunque, illuminazioni. Sprizzi di creatività che si concretizzano nella voglia di fermare l’istante vissuto, corredandolo di una narrazione pittorica. Qui, a raccontare la storia, sono due soggetti: la macchina fotografica istantanea e l’artista. L’una scatta, l’altra dipinge. L’una ruba un po’ di quotidianità, l’altra la condisce di sensazioni e sentimenti.

In ogni miniatura c’è un’esperienza concreta dietro. C’è il piacere di una passeggiata, il sollievo del temporale che se n’è andato. C’è il fascino provato davanti a un’opera d’arte, sia essa in un museo, o semplicemente colta per le vie dei borghi o della città milanese.

Cosa sono gli Abbagli? Tecnicamente Polaroid dipinte a tempera. In pratica pitture come quelle dei Fiamminghi di una volta, che raccontano con vivacità la vita di tutti i giorni.