Tag: italia

Il Grand Tour

Il Grand Tour

CHE COS’È QUESTO “GRAND TOUR”? “Grand Tour” è il nome settecentesco di quello che possiamo chiamare un “giro turistico” alla scoperta delle meraviglie d’Italia. Un viaggio a spasso per le capitali della cultura e dell’arte, senza nulla togliere agli spettacolari paesaggi che solo il nostro 

Cereali Antichi

Cereali Antichi

Il nome evoca storie lontane, sapori che risalgono fino alla Notte dei Tempi.  Merito di quel Triticum monococcum che ha dato origine alla coltivazione del grano. Il farro dimenticato di oggi, è la prima spiga addomesticata di ieri. Dodicimila anni dopo, torna quell’aroma complesso, intenso, 

Investimenti da cuocere al dente

Investimenti da cuocere al dente

Spaghetti, rigatoni, fusilli e farfalle: sono questi gli ingredienti base per ripartire. Almeno, così la pensa Guido Barilla, presidente dell’omonima azienda, mentre si appresta a buttare la pasta in una pentola che ribolle di investimenti. 

Davanti alle difficoltà prospettate dalla pandemia, non ci si perde d’animo a casa Barilla, ma si cucina una pastasciutta per il futuro condita come si deve. A 1 miliardo ammonta la scommessa nel domani della produzione in Italia, con il progetto di un nuovo stabilimento acquisito nel triestino; 400 i milioni destinati all’estero. Perché, infatti, gli spaghetti si apprezzano nel Bel Paese, quanto oltreoceano; e i dati lo confermano. Se, negli anni Novanta, il mercato interno portava in tavola il 93% dei prodotti, oggi l’estero vale la metà del fatturato. Dunque, si punta a consolidare la presenza negli USA, come in Russia; guardando già ancora più lontano, verso i paesi del Sol Levante. L’Oriente affascina e attira ogni imprenditore; qui si ha un piccolo dettaglio da risolvere, prima di procedere: la pasta piace ai palati dagli occhi a mandorla, ma ancora rimane un mistero il come cucinarla…

Tornando a lidi più vicini, la ricetta della pastasciutta di investimenti prevede anche una generosa cucchiaiata di innovazione e tecnologia, rivolta all’ambiente (si punta al 100% di riciclaggio delle confezioni) e al marketing. La “Barilla International”, prossima a ad aprire la sua cucina manageriale a Londra, risponderà a quest’ultimo obiettivo.

Giungiamo alle perplessità, prima di concludere con l’ingrediente segreto del piatto. La crisi porterà senza dubbio una riduzione degli introiti: passato il “panicky buying” della scorsa primavera, gli effetti negativi sui redditi cominciano a farsi sentire anche al supermercato. Plausibile un calo del fatturato, sebbene i fusilli continuino a rimanere tra i contenuti prediletti nel piatto del consumatore medio italiano. Eppure, Barilla continua a scommettere in questo consumatore medio, buttando la fetta maggiore di investimenti proprio nella casseruola Italia. 

Merito di ciò che sta nel cuore di ogni spaghetto, o rigatone che sia. Merito del marchio indelebile di orgoglio del Bel Paese che parla dialetto parmigiano. Tutto è partito da Parma, un secolo e mezzo fa, e tutto deve continuare a passare da lì. Non per la produzione fisica (la “geographical expansion” suona bene, quanto è necessaria), ma per la filosofia che c’è dietro. Filosofia del grano italiano, che oggi costituisce la materia prima anche del 65% delle esportazioni; filosofia dell’innovazione, della digitalizzazione al passo con i tempi. Smart-working per gli impiegati d’ufficio già applicato dal 2014 (il lockdown è stato gestito senza difficoltà), e parità salariale di genere entro l’anno: due conferme tangibili di un costante impegno verso il migliorarsi, imparando da chi ha di che insegnare. Con questo spirito, aperto a reinventarsi, senza considerare la propria ricetta ineccepibile in ogni passaggio, Guido Barilla è finalmente pronto a buttarla, questa pasta. Non resta che vedere se verrà davvero scolata perfettamente al dente…