LA STORIA DELLA BASILICA
Le origini della Basilica di Sant’Eustorgio sono da ricondurre all’epoca paleocristiana, quando sorgeva su questo luogo un grumolo di catacombe cimiteriali, risalenti al III-IV secolo. La tradizione voleva che fosse esattamente il posto in cui San Barnaba si fosse messo a battezzare i primi cristiani milanesi. Il nome della chiesa si rifà al vescovo Eustorgio, vissuto nella prima metà del 300.
Nel VI secolo, fu costruita una prima chiesa paleocristiana, i cui resti ancora sono intuibili sotto l’abside. Tuttavia, i secoli successivi videro così tante ricostruzioni e rimaneggiamenti, che l’aspetto attuale è decisamente diverso.
Intanto, ci fu una trasformazione in età romanica, che le conferì pianta longitudinale, tre absidi a semicerchio, e forse una volta a botte.
Fu, però, il XIII secolo, con l’arrivo dei Domenicani, a segnare maggiormente la storia della basilica, caratterizzandola con molti aspetti che sono giunti fino a oggi.
Prima aggiunta fu l’alzato “a sala”, necessario per la predicazione dei frati, accompagnato da un pulpito esterno, sulla facciata dell’edificio.
Poco prima dell’abside, a destra, comparve un transetto, con due cappelle; la volta che era a botte, divenne a crociera, con tanto di costoloni.
Già a fine 1200 cominciò l’aggiunta di diverse cappelle (tra cui non possiamo fare a meno di citare la Cappella Portinari, legata al periodo rinascimentale), che continuò nei secoli successivi.
Ultimo elemento: il campanile.
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