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Vendesi melanzappartamenti vista lago

melanzane e bruchi illustrazione

L’orto vista lago del Signor Carlo regalava ogni volta ai suoi visitatori qualche curiosa sorpresa. Sempre che questi ultimi fossero in grado di vederla…

Proprio così: quell’orto era un luogo speciale, che, a quanto pare, era molto gradito ai più pittoreschi personaggini che si potessero immaginare.  

Personaggini di ogni genere e specie, che andavano dai topolini delle risaie esperti aviatori, ai bruchi in cerca di casa. 

E la cosa più sorprendente era che il Signor Carlo, così indaffarato a curare le sue coltivazioni, non si accorgeva mai di niente! Ci voleva l’occhio attento della RIsolartista, per catturare certi scorci di pittoresca vita animalesca in riva al lago…

Giusto una sera agostana in cui si era recata in visita all’orto del suo amico agronomo-agricoltore, le capitò sotto il naso un cartello curioso.

“Vendesi melanzappartamenti vista lago”. Così dicevano le lettere gialle, stampate su una grossa foglia di melanzana. 

Che cosa poteva significare un simile annuncio? Con un po’ di fantasia, lo si poteva paragonare a quei cartelli dai colori fosforescenti che si è soliti vedere appesi sui portoni delle case in vendita. L’unica differenza è che, qui, la casa in vendita, non doveva essere destinata affatto a possibili nuovi inquilini umani. 

Inevitabilmente incuriosita dalla cosa, la Risolartista pensò bene di accomodarsi in un angolo dell’orto, e stare a vedere che succedeva. 

Come avviene con qualsiasi potenziale acquirente di una nuova casetta, c’è sempre un agente immobiliare incaricato di portarlo in visita a vedere l’immobile in questione. Si sa che acquistare una casa “sulla carta”, senza vederla, è un rischio che non sempre conviene sostenere. Se se ne ha la possibilità, è molto meglio farsi un’idea concreta di quello che è a tutti gli effetti, piuttosto che essere ingannati da qualche “venditore di fumo” particolarmente abile.

Ebbene, anche in quel caso, essendoci un cartello di vendita di appartamenti, c’era anche un agente immobiliare responsabile dell’affare. Agente immobiliare che, giusto in quel momento, si apprestava ad arrivare nell’orto del Signor Carlo per incontrare il suo potenziale cliente. 

Vi potreste chiedere come l’artista fosse stata capace di riconoscere il suddetto agente immobiliare responsabile di melanzappartamenti. Domanda lecita. 

Per rispondere, immaginatevi un agente immobiliare umano, con tanto di brochure informativa sotto il braccio, e giacca e cravatta coordinate. Immaginatevi il suo comportamento di attesa impaziente, mentre aspetta che il potenziale cliente arrivi. Immaginatevelo passeggiare avanti e indietro, indietro e avanti, proprio a due metri dal portone d’ingresso con appeso il cartello di vendita. 

Ecco. Avendo chiara l’immagine dell’agente immobiliare umano, potrete facilmente capire come, quando la Risolartista si trovò ad osservare un merlo in giacca e cravatta, e con brochure nel becco, non ebbe dubbi sulla sua identità. 

Aveva davanti un Signor Merlo agente immobiliare, incaricato di far visitare al cliente i melanzappartamenti in vendita. 

Chi poteva essere, dunque, l’interessato ad accasarsi nell’orto del Signor Carlo? Solo l’attesa avrebbe svelato la sua identità.

Mentre la Risolartista aspettava che anche l’altro soggetto arrivasse, pensava a quello che si stava perdendo l’agronomo-agricoltore, completamente ignaro di tutta quella curiosa situazione. È proprio vero che, quando ci si “immerge” nel lavoro, il resto del mondo è come se non esistesse. Il Signor Carlo, nel suo essere indaffarato a strappare le erbacce attorno alle giovani piantine di fragole (era quella la sua occupazione di quella sera), era un esempio concreto di questo luogo comune.

Pazienza… prima o poi, qualcuno gli avrebbe fatto vedere i suoi nuovi inquilini di melanzappartamenti…

Finalmente, il potenziale cliente si degnò di presentarsi all’appuntamento. A giudicare dallo zampettare impaziente del merlo agente immobiliare, doveva aver fatto parecchio tardi!

La sua lentezza nell’arrivare, però, era parzialmente giustificata dall’identità del soggetto in questione. Non era un campione di velocità…

Il potenziale cliente di un melanzappartamento vista lago era un bruco. Un bruco bello grosso, dalle tinte sgargianti, di un bel verde acceso. Doveva essere un Babbo Bruco, per la precisione. Un Babbo Bruco che stava aspettando qualcuno ancora più in ritardo di lui.

Poco dopo di lui, fece il suo ingresso nell’orto anche Mamma Bruco. Era tutta accaldata, poveretta! Doveva aver corso (per quanto un bruco possa correre…) più che poteva per arrivare all’appuntamento… era tutta rossa sul musetto, e pareva senza fiato. Il suo corpicino ad anelli, normalmente di colore giallo-arancio, era diventato infuocato per la fatica. 

Non doveva trattarsi di una famiglia di bruchi particolarmente abituata a guardare l’orologio…

Tant’è, che alla fine erano arrivati. E il merlo agente immobiliare era ben contento di poter cominciare a condurre il giro di visita degli appartamenti.

La Risolartista si nascose ancora meglio tra il fogliame, decisa a non interrompere neanche un momento quell’insolito tour dell’orto del Signor Carlo, diventato terreno residenziale per bruchi in cerca di casa.

Come prima cosa, il Signor Merlo pensò bene di mostrare la vista sul Trasimeno di cui ogni abitazione poteva godere. Metà del valore della casa in vendita, doveva essere dovuta proprio a quel paesaggio incantevole…

I tramonti lacustri, tra l’altro, dovevano anche costare molto cari. A giudicare dal prezzo che il cartello esibiva (un valore poco decifrabile, ma con molti zeri), l’esposizione a picco sul lago faceva lievitare il prestigio di tali appartamenti. Guardando i colori dell’imbrunire che quella sera stava offrendo in quel momento, però, si giustificava a pieno un costo così alto. Avere la possibilità di cenare tutte le sere con il sole infuocato che penetra dalla finestra, non è cosa da tutti. E anche i bruchi, a quanto pare, sembravano apprezzare la cosa.

Mentre il merlo agente immobiliare infiorava a dovere i tramonti del Trasimeno (non mancando di citarne la fama internazionale), la coppia di bruchi si scambiava cenni di assenso. Sembrava che il loro giudizio sul luogo migliorasse ogni minuto di più…

Dopo aver goduto a sufficienza della vista sul lago, i due clienti furono condotti a fare un breve giro nell’orto del Signor Carlo, così da mostrarne gli ortaggi coltivati. C’erano pomodori, peperoni, meloni, zucchine, e, ovviamente, melanzane. Tutte varietà particolarmente gradite ai bruchi (e anche al loro stomaco…).

La passeggiata per le zolle terminò davanti a quelli che potevano essere solo i famosi melanzappartamenti vista lago.

La vista sul lago c’era, e l’aspetto di “melanzana” di quelle curiose casette faceva facilmente intuire il motivo del nome.

Tali melanzappartamenti erano situati (guarda caso) nel bel mezzo dell’orto delle melanzane, in un punto abbastanza nascosto, ma non troppo da passare inosservato. A meno che non si fosse contadini completamente immersi nel proprio lavoro (come il Signor Carlo), era impossibile non notarli. Tanto più, visto che tutt’attorno l’agenzia immobiliare del Signor Merlo aveva provveduto ad attaccare cartelli su cartelli con la scritta “Vendesi” stampata ben chiara. 

Da quel che si capiva dalle presentazioni dell’agente merlo, gli appartamenti rimasti in vendita erano tre. Gli altri erano già stati venduti tutti.

Tre appartamenti, ossia tre bellissime melanzane completamente ristrutturate, e trasformate in accoglienti dimore unifamiliari. 

La prima melanzana che fu visitata dalla famiglia di bruchi aveva una forma molto sottile e allungata: doveva essere disposta su almeno due piani. Le pareti erano viola intenso, e il pavimento era costituito da quello che era a tutti gli effetti un piattino da tè. 

Per completare la descrizione dell’appartamento, manca da dire che era “appeso” a circa mezzo metro d’altezza (tramite il picciolo della melanzana), così da poter offrire un’ottimo scorcio di lago dalla finestra. Era l’equivalente, a misura di bruco, di un quarto piano per noi umani.

La seconda, invece, era molto più tonda, e dalle sfumature più chiare, che ricordavano il color prugna. Come altezza, qui si viaggiava su un piano rialzato, che non mancava, però, di guardare l’orizzonte lacustre. Anzi, da questo secondo appartamento, la vista era ancora più incantevole, ed era accompagnata dal vantaggio di essere all’ombra per tutte le ore più calde. Le grandi foglie della pianta di melanzana, infatti, facevano da tettoia ideale, per non rischiare di arrostirsi in casa a causa di certi mezzogiorni più che roventi…

E, poi, a coronare la deliziosa casetta, c’erano finestrelle con tanto di imposte di legno intagliate a forma di cuore. Un dettaglio che piacque tantissimo a Mamma Bruco, quanto alla Risolartista.

L’ultima alternativa ancora in vendita era una melanzana affusolata, leggermente curva verso destra. Come le altre due, il piattino da tè non mancava di fare da basamento, e, in questo caso specifico, offriva abbondante spazio attualmente inutilizzato. Come confermò il merlo, si trattava di un appartamento adatto a proprietari con la passione per il giardinaggio, che avrebbero potuto riempire il loro balcone (ossia il piattino da tè) con tutti i germogli di loro gradimento. 

Visti gli sguardi dubbiosi di Babbo e Mamma Bruco, si poteva intuire che il giardinaggio non rientrasse tra le loro priorità…

Ecco, dunque, i melanzappartamenti vista lago disponibili per far accasare la famiglia di bruchi nell’orto del Signor Carlo. Quale avrebbero scelto tra le tre alternative? 

La Risolartista era ancora più curiosa di prima: voleva sapere che cosa avrebbero deciso i due potenziali acquirenti. Di più: le sarebbe piaciuto moltissimo aiutarli nella scelta, dando il suo pittoresco giudizio sulle tre casette. Dopo tutto, malgrado se ne fosse rimasta nascosta, poteva dire di aver partecipato anche lei al tour della visita. 

Era giunto il momento delle consultazioni familiari: se erano interessati a una delle case in questione, dovevano dirlo in poco tempo, altrimenti l’agente immobiliare avrebbe cercato altri clienti…

Appena il Signor Merlo si fu allontanato, per lasciarli un po’ da soli, Babbo e Mamma Bruco cominciarono a discutere, valutando i pro e i contro di ciascun melanzanappartamento. Se il terzo (quello con il grande balcone) fu escluso in breve tempo, sugli altri due non riuscivano proprio a decidersi. Al Babbo piaceva l’idea di abitare “ai piani alti”, mentre la Mamma era rimasta incantata dalle persiane a cuoricino della casetta più bassa.

Non riuscivano proprio a trovare una soluzione!

La Risolartista, che aveva continuato a osservarli per tutta la loro discussione, decise alla fine di farsi avanti, e di esprimere il suo punto di vista artistico.

Quando uscì dal suo nascondiglio, lì per lì, i due bruchi si spaventarono alla vista di quella straniera apparentemente umana. Tale spavento, però, fu di breve durata: lo spirito pittoresco dell’artista aveva il potere di infondere fiducia e simpatia anche senza bisogno di parole. Motivo per cui, in neanche cinque minuti, la paura scomparve dagli occhi dei bruchi, sostituita dall’interesse a sentire il suo giudizio.

Le bastò citare le sfumature cromatiche molto insolite del melanzappartamento tondo, e la raffinatezza degli intagli a cuoricino delle persiane, per convincere il Babbo Bruco della validità della preferenza della moglie. Quando, poi, sottolineò la vista sul lago ancora migliore, e l’ombra di cui avrebbero goduto a ogni mezzogiorno, si risolse definitivamente.

Basta, la decisione era presa: avrebbero comperato il melanzappartamento tondo al piano rialzato. 

Comunicata la decisione al merlo agente immobiliare, questo si complimentò con loro per l’ottima scelta. Era davvero l’alternativa migliore (visto anche che era quella più costosa…)!

Mentre il Babbo Bruco firmava le scartoffie di acquisto con il Signor Merlo, Mamma Bruco si avvicinò alla Risolartista, ringraziandola per l’aiuto nella difficile decisione. Senza di lei, il marito non si sarebbe mai convinto!

Come poteva ricambiare a dovere il favore? 

La Risolartista aveva un’idea…

Come accade in ogni nuova casa che si rispetti, è dovere di buon vicinato offrire un pranzo ai vicini di casa per fare conoscenza. Nel caso particolare della famiglia di bruchi, la lista degli invitati non avrebbe dovuto comprendere solo gli altri inquilini dei melanzappartamenti, ma anche due ospiti umani.

Il primo ospite sarebbe stato la Risolartista, ovviamente. Il secondo, però, doveva essere il Signor Carlo: il vero “proprietario di casa”… in questo modo, si sarebbe dovuto per forza accorgere della presenza di quei nuovi curiosi abitanti del suo orto.

A Mamma Bruco sembrò una proposta fantastica, nonché un ottimo modo per iniziare a costruire qualche nuova amicizia. Mancava solo una cosa da decidere: il menu. Che cosa avrebbero potuto gradire invitati bruchi e invitati umani? 

… Una padellata di melanzane al funghetto cascava a pennello con il luogo, quanto con l’occasione.

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