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Il Babbo Antonello

E i suoi Frollini Integrali

Il Babbo Antonello non comincia bene la giornata se non ha i suoi Frollini Integrali da riempire di marmellata di pesche (che è la sua preferita). 

È convinto che siano biscotti che “fanno bene”; o meglio, dice sempre che sono biscotti che “fanno meno male degli altri”. Su che cosa si basi questa sua convinzione è tutt’oggi un mistero; tanto vale lasciargli credere quello che vuole. Voler far cambiare idea a un ingegnere, dopo tutto, è un’impresa impossibile…

Cosa trovi di tanto buono in questi biscotti è un altro punto poco chiaro. Non hanno cacao, né crema; sono solo pieni di fibre. Devono essere proprio queste il motivo di tale predilezione: le fibre sono necessarie al buon funzionamento del cervello di un ingegnere. Il Babbo Antonello, di mestiere, fa proprio l’ingegnere; dunque tutto il discorso torna. 

Se lo si vuole vedere produttivo durante tutta la giornata, bisogna lasciare che si gusti i suoi Frollini Integrali con la marmellata di pesche. Non c’è pericolo che qualche altro abitante della casa glieli finisca, facendo colazione prima. I suoi Frollini, infatti, hanno la nomea di essere “Biscotti per Cavalli”; e di cavalli, in Via Cassano d’Adda, non se ne sono ancora visti.

Il Babbo Antonello è uno spirito calmo, che ama fare le cose con altrettanta calma. Anche troppa, spesso. Chi gli sta attorno lo definirebbe un po’ “lungo” nel portare a termine anche certi compiti molto semplici e routinari, che di solito non richiedono delle ore. In realtà, ci mette così tanto tempo perché ama fare le cose per bene. Ama farle in modo rigoroso, minuzioso e quasi maniacale. Dopo tutto è un ingegnere…

Vi assicuro, però, che certe cose, come le fa lui, non le fa nessuno. È insuperabile. E meno male che, ogni tanto, trova tutto quel tempo per farle…

Se la Mamma è la cuoca di casa, il Babbo Antonello è il tuttofare capace di risolvere ogni pasticcio domestico.

Si è allagato il bagno? Nessun problema: chiamate il Babbo idraulico. 

Si è fulminata una lampada (o peggio, si è rotto un circuito)? Chiamate il Babbo elettricista.

Si è rotto il forno? Ordinatelo nuovo, e chiamate il Babbo installatore di elettrodomestici per montarlo.

L’unico punto dolente è il giardinaggio. O meglio: l’impianto di irrigazione. Il Babbo Antonello ama le piantine, soprattutto gli agrumi, ma non può soffrire l’arduo compito di montare tubi e rubinetti per dar loro da bere. Evidentemente, non è roba da ingegneri.

Parliamo adesso del babbo Antonello in cucina: altro campo che, ai tempi, non doveva rientrare tra gli esami di ingegneria.

Se gli si chiede di aggiustare i fornelli, risponde prontamente e si mette all’opera. Più difficile è vederlo usare i fornelli…

Due sono i piatti forti (e gli unici) del suo menu: l’uovo in camicia e lo spaghetto all’olio e peperoncino (l’aglio non fa parte delle sue competenze). Spaghetto che, se lo si vuole fare secondo la sua ricetta, deve essere anche scolato direttamente con la forchetta, senza neanche tirare fuori lo scolapasta. 

Più spazio occupa il lavoro nella quotidianità del Babbo Antonello. Anzi, spesso ne occupa anche troppo! 

Il Babbo è un ingegnere, che si occupa di televisione, radio e impianti di trasmissione. Tra i conoscenti di casa è in voga il detto “se non si vede la TV, chiamate l’Antonello a sistemare il problema”. Dunque, capite bene come abbia un compito di grande responsabilità. Così grande, che spesso continua anche ben oltre l’orario di lavoro canonico. La televisione, dopo tutto, non va mai in vacanza! È grazie al Babbo se gli abitanti lombardi possono ascoltare tutti i giorni il loro amato telegiornale (e non solo quello)…

Il Babbo Antonello, poi, è anche un artista. Si racconta (e se ne vedono testimonianze appese per casa) della sua antica passione per gli acquerelli, che risale a tempi piuttosto lontani. Malgrado non lo si vede mai con il pennello in mano, lo spirito artistico è certamente stato trasmesso anche alla Risolartista.

Giusto, mi stavo dimenticando di una cosa fondamentale. Il Babbo Antonello è ormai così “milanesizzato”, che quasi non ci si ricorda più della sua vera terra d’origine: l’Umbria. 

Vive a Milano da così tanto (da quando si è sposato), che ormai si è abituato al tran tran locale. Solo l’accento rimane inconfondibilmente diverso. L’accento, e anche alcune curiose paroline, che ogni tanto tira fuori dal suo repertorio dialettale. Un esempio è proprio l’essere il “Babbo”, e non il banale papà. Laggiù in Umbria, infatti, si dice così.

Dunque capite come lo spirito pittoresco della Risolartista derivi proprio da un miscuglio di sangue milanese e perugino. Perugino, a voler essere precisi, vuol dire anche etrusco. E gli Etruschi, per chi non li conoscesse, erano un popolo molto misterioso e creativo.

Il Babbo Antonello, da discendente etrusco, è lui stesso un curioso personaggio. Ingegnere, certo, ma anche filosofo quando è di umore giusto. I suoi saggi consigli sono oro colato per chiunque li sappia cogliere nella loro genuinità. La figlioletta artista, infatti, sa bene che, nel momento del bisogno, prima di agire è sempre utile consultare il suo oracolo sapiente personale…

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