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Risolaute-Couture. Canvas bag e t-shirt illustrate dalla Risolartista

Chi dice che i sapori e i colori della tavola non possano essere indossati, forse non ha ancora trovato il piatto della taglia giusta…

Frutti estivi dal Trasimeno

… parola di contadino-ortolano con spiccata cadenza del Trasimeno. E, se è lui a dirlo, potete stare tranquilli, e acquistarne almeno un chilo.

“Oggi non ha le albicocche?…”

“N’erano bone signora… belle sì, ma n’erano bone; e n’le ho prese.”

“Di melone, invece, quale mi consiglia? Conti che lo devo mangiare domani…”

“Te’l do uno di questi qui. So’ tosti, ma boni!”

E via dicendo per tutta la durata della spesa. Una spesa dai toni variopinti e pittoreschi, che si colgono sulla buccia dei frutti, quanto nelle parole che si alternano alla pesatura dei prodotti. Se solo si potesse sempre fare i propri acquisti così…

Un camioncino che arriva puntuale sotto casa tre volte la settimana, portando primizie fresche e profumate, accuratamente scelte tra ciò che offre il mercato. In più, qualche ortaggio di produzione propria, che più a chilometro zero non si può, coltivato a pochi isolati da lì. Una cassetta non basta a contenere tutto il tripudio di colori tra cui si ha il piacere di scegliere.

ARTiramisù

Oggi è l’artista a tirarvi su. Con l’aiuto dei giusti ingredienti, una sottile fetta di felicità è servita.

Morbidi savoiardi, soffici come cuscini, si dispongono in fondo allo stampo. sbuffi di caffè si liberano dalla moka, attendendo intrepidi di essere versati. Un rivolo bruno ricopre i biscotti, intridendoli con tutta la sua essenza aromatica.

Poi, le creme si alternano a strati, giocando con i loro sapori cangianti, ora vanigliati, ora cioccolatosi. Chi sarà il vincitore in cima?

… la panna montata: tra due dolci litiganti, il terzo gode. E il fortunato assaggiatore, già pronto ad affondare il cucchiaio, ancora di più. Un attimo; manca il tocco finale.

La mano d’artista sparge sapientemente il suo pigmento magico, che, tra i sentori di cacao, nasconde il segreto del buon umore. 

Lo Spaghetto al pomodoro D.O.P.

A guardarla bene, sembrerebbe che questa borsa abbia contenuto degli ingredienti dal carattere sublime. Inevitabile che abbiano lasciato qualche traccia… simili personaggi gastronomici non si dileguano facilmente.

E, così, infilando il naso tra i manici, per respirare gli aromi, e osservando la tela, divenuta piatto, si può indovinare cosa abbia cucinato oggi l’artista per pranzo.

Spiccano subito i colori dei pomodori: rosso vivo, con spruzzi aranciati e note verdeggianti, modulati sapientemente sulle bucce. Non son tutti del Piennolo, certo: cultore del frutto ne snocciolerà l’elenco, cercando di indovinarli dalla forma. Le gemme rosse delle pendici del Vesuvio, però, non mancano.

A seguire, un fascio di spighe tramutate in spaghetti. Spaghetti Senatore Cappelli, che celebrano quella “cultivar” accuratamente scelta a inizio ‘900, che porta un nome dal tono importante.

Un mazzo verde correda la ricetta, appena colto dai campi liguri a picco sul mediterraneo. Se anche la DOP se la merita tutto il basilico della zona, il migliore rimane quello di Pra’.

Infine, non c’è bisogno quasi di dirlo, si completa con una grattugiata di parmigiano, che ancora si può toccare in fondo, confinato negli angoli della borsa.

SU, ALZati che è tardi!

Sempre la solita frase, detta e ridetta senza troppi risultati. Ogni volta si ritenta, sperando possa avere un qualche effetto nello scuotere un animo fin troppo tranquillo…

Che al signor Sualzo (Svasso Maggiore, per chi non parla dialetto perugino) piaccia prendersela comoda, si sa. Del resto… come biasimarlo? Se ne sta lì, a sonnecchiare beato, nel mezzo del Lago Trasimeno; cullato da qualche occasionale increspatura. Prende il primo sole del mattino, si abbronza a mezzogiorno, per gustarsi, poi, la spettacolare tavolozza di rossi del tramonto. Non contento, si fa dipingere le piume di tali colori, così da conservarne il ricordo più a lungo. Vedendola in modo altruistico, si adorna dei tramonti del Trasimeno, così da regalarne le sfumature anche a coloro che non hanno potuto gioire della vista.

Di tanto in tanto, poi, si tuffa all’improvviso alla ricerca di uno spuntino. Mosse feline, in apparenza impensabili per un simile tranquillone, che lo fanno riemergere soddisfatto con la preda.

Dunque, quando vuole, anche il Sualzo si sa alzare dal suo giaciglio acquatico, divenendo agile e scattante, pronto all’opera. Tutto sta nel dargli un motivo valido per farlo.

Chock Broker

Da agente di cambio… ad apprendista maître chocolatier, intento a rompere quadretti di cioccolato.

Da obbligazioni “plain vanilla” contrattate come pane quotidiano… a tavolette di cacao aromatizzate alla vaniglia.

Ottima prospettiva di impiego alternativo, nel caso ci si voglia prendere una pausa dal mercato. Abituati all’arte della negoziazione, non dovrebbe essere difficile miscelare polvere brunita, zucchero e burro di cacao, per farne piccole creazioni zuccherine.

Per lavorare in Borsa ci vuole grinta; ma, soprattutto, ci vuole una buona dose del miglior cioccolato. Che sia al latte, però; così da addolcire quegli indici in rosso, che si spera sempre si tingano presto di verde. Nel frattempo, al broker è concessa una pausa… niente di meglio di una pausa in forma di tavoletta incartata, da spezzettare accuratamente.

Très courgette!

L’orto estivo regala delizie dal verde brillante da gustare (e indossare) tutto l’anno. Le cassette di legno brulicano di zucchine di ogni forma e sfumatura: una palette… très chouette, per dirla alla parigina.

Non solo. Volete un bouquet con cui adornare la tavola di luglio? Guardate ciò che sboccia sotto quelle ampie foglie, e non rimarrete delusi. Se son fiori di zucca… fioriranno. E fioriranno proprio nei mesi estivi, con i petali dipinti dal sole, che conferisce loro gusto e vivacità.

Se siete in Liguria, andate a caccia di trombette. Se siete in qualche allegra campagna dispersa nell’entroterra italiano, chiedete al contadino, e vi proporrà la sua particolare varietà. Una ricerca dal risultato soddisfacente dipende molto dalla maglietta che si indossa.

Tutto fa porridge…

Purché si parli di frutta fresca e variopinta, dolci cucchiai di miele e polvere di cannella. Questi sono i sapori richiesti per una colazione con i fiocchi. Aggiungete, poi, qualche granello di polline e una manciata di uva passa, e desidererete che il contenuto del piatto non finisca mai.

Dunque, se si va a passeggio al farmer market di quartiere, non ci si dimentichi questa borsa: basteranno i suoi colori a ispirare le scelte giuste per il porridge del mattino. È per caso estate? Non ci sono dubbi su cosa finirà nel “brodo”: fichi verdi e viola, prugne succose, qualche mora da profumo intenso…

E, poi, ricordate: in qualsiasi stagione, “pera vecchia fa buon brodo”. Una versione green della classica gallina, adatta ad accompagnare l’avena quotidiana. Per i più coraggiosi, si può tentare anche con la gallina.

NICOLAT NOIR

Pure Origine

100% Trasiméno

L’acqua del Lago Trasimeno, in cui si è stati immersi fin da bambini, lascia il suo aroma inconfondibile. Come solo il cioccolato fondente purissimo ha il sapore della sua terra d’origine, così occorre spirito etrusco verace per poter emanare una certa aura perugina.

“Nicola” si legge tra le righe, sul pacchetto di quella tavoletta dai toni bruniti, che rispecchia i capelli scompigliati del soggetto appena nominato. Basta spezzare qualche quadratino, per poter percepire la nota lacustre, che risuona analogamente nella parlata…

Un mûrceau de tarte aux fruits des bois

Aujourd’hui l’atelier- confiserie propose…

Un’invitante fetta di torta ai frutti bosco. Una fetta di torta in cui spiccano le note succose delle more, con il giusto cucchiaio di creatività artistica che amalgama il tutto.

Mûres… Art…

Gli ingredienti fondamentali della ricetta. In aggiunta, qualche frutto saporito, raccolto nel profondo delle foreste incantate, che regala raffinatezza e poesia. Una combinazione da fare invidia ai dolci preparati nella casa delle fate della Bella Addormentata nel Bosco…

Una merenda da fiaba è assicurata. A patto che non si sporchi la maglietta.

Risolatterino

Ecco una rappresentazione enciclopedica del pesce più ghiotto di risolatte che si possa trovare sul mercato. Un pesce d’artista, che parla dialetto umbro, essendo originario delle acque del Lago Trasimeno. Un pesce variopinto, che cambia sfumatura a seconda dei riflessi e delle correnti che quotidianamente agitano la sua dimora, nonché influenzato dall’ispirazione momentanea.

Un simile individuo, nutrito a latte fresco e riso, con i giusti “topping” di suo gusto, sarà prelibato anche in cucina. Se qualcuno pensasse di trovare qualche somiglianza con il canonico “latterino”, si sbaglia di grosso. Mentre quest’ultimo è ideale nella frittura mista di lago, il nostro amico si fa cuocere solo in umido, tuffato in una salsa di pomodoro fresco, con tanto di aglio (rosso, visto che siamo gourmet) e prezzemolino.

Une tasse d’inspiration quotidienne

Ognuno inizia la giornata a modo suo. Ognuno abbandona Morfeo, scambiando volentieri il finale del sogno con una tazza fumante. Il contenuto? Diverso, a seconda del gusto e della creatività. Ciò che conta è il potere racchiuso in quel liquido tiepido: l’ispirazione di quei pochi sorsi, la coccola degli aromi sprigionati.

C’è chi non rinuncerebbe mai al caffellatte, più per il gusto di intingerci i biscotti, che per il suo vero effetto; e chi pretende solo il tè. Partendo da queste basi, si può spaziare all’infinito in una tavolozza di sapori che va dalle spezie orientali, alle dolci note fruttate e fiorite. Ogni chicco di caffè racconta una storia diversa, ogni bustina di tè è un bouquet inimitabile.

Plain vanilla scoop

Anche agli esperti finanziari ogni tanto viene voglia di gelato. Inevitabilmente, di gelato… alla vaniglia. Latte fresco, panna, bacche brunite del Madagascar: pochi dolci ingredienti, che fanno volentieri passare da un “contratto swap” (si cerchi il termine di finanza) a una pallina di crema ghiacciata.

Note delicate, sinfoniche, che fanno viaggiare nella lontana vegetazione tropicale, in cui ci si perde tra le fronde verdeggianti. Un sogno dal sapore vanigliato, che mescola il candore del latte, con la grinta dei baccelli profumati. Al risveglio, si torna in Borsa, ma con il ricordo della vaniglia impresso in mente, come i semi scuri sulla crema cangiante.

PEAce of mind

Verde è serenità, pace, spensieratezza. Verde sa di profumi dell’orto, di passeggiate bucoliche nella campagna fiorita. Tra le tante declinazioni, compaiono curiosi baccelli, quali scrigni di gemme tonde e brillanti. Perle del colore simbolo della natura più rigogliosa, nascoste in un gomitolo di virgulti e boccioli dalle delicate note indaco. Per essere immersi nell’atmosfera da “giardino segreto” basta anche solo un accenno del giusto colore.

CilieGinia

Per chi ama le ciliegie, e si chiama anche VirGINIA, una borsa simile è quanto di più desiderabile per le passeggiate di tutti i giorni. Sembra quasi di sentire il nettare scarlatto di ogni pallino zuccheroso, che si gongola di dondolare dal picciolo. Finché, non si tuffa nella frolla di una crostata, trasformandosi nel cuore di una fetta ancora tiepida.