Il 2024 è cominciato con una svolta nella mia produzione artistica. Dal papier découpé, sono approdata all’acquerello. Ed è nata la serie delle Orgogliosamente Etruscontemporanee. Donne forti, indipendenti e colte; donne in armonia con la natura, che invitano a essere prese come modello per un nuovo futuro di uguaglianza e rispetto.
Le nuove opere e la loro poetica
Qui di seguito trovate le prime opere della serie, realizzate fino a questo momento.
Per scoprire le altre, vi invito a seguire i prossimi post pubblicati che trovate qui:
Le ultime opere di disegno e pittura
L’ideale di donna etrusca
Questa produzione si dirama dall’ideale di donna etrusca: indipendente, libera, colta e potente. Una donna dal valore riconosciuto nella società, e per nulla inferiore agli uomini. Anzi.
Nella tradizione Etrusca, furono le donne – sacerdotesse – a istruire i sacerdoti sulle pratiche rituali e sacre. Non vice versa. Il tramite tra umano e divina benevolenza erano le donne: le loro immagini ricorrono nell’iconografia antica, in processioni e danze propiziatorie. In cima alla piramide delle divinità non c’era un dio. Ma una dea.
Le donne etrusche e contemporanee
Prendendo spunto da queste conoscenze storico-archeologiche, i miei dipinti ripropongono le raffigurazioni delle donne etrusche, avvicinandole alla contemporaneità.
Questo avviene talvolta per associazione di silhouette femminili a fiori di stagione, assemblando veri e propri fregi pittorici, che oltrepassano i confini temporali.
In altri casi, l’etrusco rimane più in sordina – per quanto reperibile nei motivi decorativi o in alcuni dettagli – ed è il sacro cristiano a fare da protagonista. Ecco le Madonne contemporanee, che rileggono la spiritualità fondendo iconografie etrusche, rinascimentali ed elementi del tempo presente.
La costante è l’ideale di donna etrusca, sia questa aristocratica, borghese, o divina Madre.
La processione delle bocche di leone
Urna delle viole mammole
“Mi Monica” – io appartengo a Monica. Come tutti gli oggetti etruschi più preziosi, anche quest’urna ha il nome della sua proprietaria. Il coperchio continua il rimando, rievocandone i lineamenti e i gioielli appesi a ipotetici lobi.
L’urna, nella sua entità di manufatti di pregio, finemente lavorato e dipinto, sottolinea l’importanza di chi la possiede, e il forte valore affettivo.
Le viole mammole – fiore tipico dei primi tepore della primavera che si risveglia – simboleggiano la data di nascita della proprietaria, e suggeriscono il legame familiare (mammola) con l’artista.
Madonna dei Miracoli alla finestra
Un’icona contemporanea, che conserva i lineamenti di quella Madonna che pianse lacrime miracolose sulla parete della Chiesa di San Celso. Allora, Milano era dilaniata dalla peste; oggi ci sono altri mali – forse meno percepibili – ma ancora presenti negli animi dei cittadini. Questo dipinto trascende il tempo: si colloca nei contesti domestici contemporani; rivive alla finestra di quella che potrebbe essere la casa di ciascuno. Con i grattacieli chi si intravvedono all’orizzonte nebbioso.