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arte

  • La realtà domestica e iperreale di Domenico Gnoli

    Immaginatevi di suonare il campanello alla porta di una di quelle villette americane di qualche decennio fa. Anni ’60 o ’70, per intenderci.  Immaginatevi i passi della domestica che si avvicinano a ritmo regolare, finché non si arrestano improvvisi, sostituiti dallo scattare della serratura. Ecco: siete invitati ad entrare, e ad esplorare l’interno della casa.…

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  • Albrecht Dürer

    L’ARTISTA Alberto Duro (come buffamente lo chiamò il Vasari) nacque a Norimberga nel 1471, da una famiglia di orefici, che costituì il suo primo ambiente di formazione. Presto, però, decise di prendere una strada diversa, aprendosi alla pittura e alle incisioni, che lo portarono a divenir il padre del Rinascimento tedesco. La passione per gli ori e gioielli rimarrà…

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  • Gastronomia braidense: le quattro tele mangerecce di Vincenzo Campi

    Se passaste tra le sale della Pinacoteca di Brera all’ora di pranzo, o poc’anzi la cena, potreste sentire un certo profumino invitante… Seguitelo, e vi troverete in quell’ampia area centrale, in cui sono esposte quattro tele dal contenuto “gourmet”, che ben giustificano quel suddetto odore di cibo.  Lo stomaco, forse, rimarrà un po’ deluso dal…

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  • Rosso Fiorentino

    IL PITTORE DEL MANIERISMO FIORENTINO Giovanni Battista di Jacopo, che d’ora in poi chiameremo il Rosso Fiorentino (dalla sua chioma rossa e fiammeggiante), può considerarsi la figura chiave del Manierismo di Firenze, assieme al contemporaneo Pontormo.  La sua arte in pillole è una “non realtà”: è un mondo pittoresco, un mondo a sé, pieno di personaggi inquietanti, grotteschi e…

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  • Arcobaleni foppeschi: le Storie di San Pietro nella Cappella Portinari

    Che sia primavera, autunno, o inverno, c’è un arcobaleno perpetuo che si nasconde nella cupola di una cappella milanese: la Cappella Portinari. Non solo, si tratta di un’arcobaleno dipinto non dalle goccioline d’acqua sospese nel cielo, bensì dalla mano di un pittore. Un pittore importante nel panorama della nostra città, malgrado non così tanto conosciuto.…

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  • Giovanni Bellini

    L’ARTISTA Giovanni Bellin (1430-1516)i, detto il Giambellino, si può definire il padre del Rinascimento a Venezia. Già le origini familiari fanno anticipare la sua fama pittorica: il padre era Jacopo Bellini, noto artista del tempo; il fratello Gentile, artista pure lui; il cognato (sposo della sorella), infine, divenne presto il Mantegna. Insomma: da uno che si formò…

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  • La Basilica di Sant’Eustorgio

    LA STORIA DELLA BASILICA Le origini della Basilica di Sant’Eustorgio sono da ricondurre all’epoca paleocristiana, quando sorgeva su questo luogo un grumolo di catacombe cimiteriali, risalenti al III-IV secolo. La tradizione voleva che fosse esattamente il posto in cui San Barnaba si fosse messo a battezzare i primi cristiani milanesi. Il nome della chiesa si rifà…

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  • La Cappella Portinari, Milano

    LA STORIA  La Cappella Portinari è una delle cappelle annesse alla Basilica di Sant’Eustorgio (a Milano). Tuttavia, non risale affatto all’impianto originario dell’edificio, e neppure alla sua ricostruzione gotica. Volendo collocare la sua comparsa, occorre spingersi fino al XV secolo, in periodo rinascimentale.  Nel corso del Quattrocento, infatti, numerose famiglie nobili milanesi vollero farsi realizzare la loro personale cappella in questa…

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  • Nel giardino dei salici, degli iris, della glicine e… delle ninfee

    Dire “Monet” è quasi come dire “ninfee”: il collegamento giunge immediato. Eppure, “Monet” non significa solo questo. Pensare unicamente alle piante acquatiche del giardino di Giverny è ridurre il pittore ai suoi caratteri più noti e popolari. Tuttavia, apprezzare davvero un artista richiede conoscerlo più a fondo; richiede capire che cosa per lui fosse davvero…

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  • “Et in Arcadia ego” … al Museo Diocesano

    “Anche io fui in Arcadia”. Così scrivevano gli artisti appartenenti al movimento dell’Arcadia settecentesca. Così imprimevano queste parole di immortalità sulle tombe che rappresentavano nei loro dipinti, oppure tra le righe dei testi. Il significato dell’affermazione latina rimane ambiguo e misterioso. Lo si può interpretare come un ricordo di un momento di vita idilliaca, oppure…

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