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Arte metropolitana

  • Gastronomia braidense: le quattro tele mangerecce di Vincenzo Campi

    Se passaste tra le sale della Pinacoteca di Brera all’ora di pranzo, o poc’anzi la cena, potreste sentire un certo profumino invitante… Seguitelo, e vi troverete in quell’ampia area centrale, in cui sono esposte quattro tele dal contenuto “gourmet”, che ben giustificano quel suddetto odore di cibo.  Lo stomaco, forse, rimarrà un po’ deluso dal…

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  • Arcobaleni foppeschi: le Storie di San Pietro nella Cappella Portinari

    Che sia primavera, autunno, o inverno, c’è un arcobaleno perpetuo che si nasconde nella cupola di una cappella milanese: la Cappella Portinari. Non solo, si tratta di un’arcobaleno dipinto non dalle goccioline d’acqua sospese nel cielo, bensì dalla mano di un pittore. Un pittore importante nel panorama della nostra città, malgrado non così tanto conosciuto.…

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  • Nel giardino dei salici, degli iris, della glicine e… delle ninfee

    Dire “Monet” è quasi come dire “ninfee”: il collegamento giunge immediato. Eppure, “Monet” non significa solo questo. Pensare unicamente alle piante acquatiche del giardino di Giverny è ridurre il pittore ai suoi caratteri più noti e popolari. Tuttavia, apprezzare davvero un artista richiede conoscerlo più a fondo; richiede capire che cosa per lui fosse davvero…

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  • “Et in Arcadia ego” … al Museo Diocesano

    “Anche io fui in Arcadia”. Così scrivevano gli artisti appartenenti al movimento dell’Arcadia settecentesca. Così imprimevano queste parole di immortalità sulle tombe che rappresentavano nei loro dipinti, oppure tra le righe dei testi. Il significato dell’affermazione latina rimane ambiguo e misterioso. Lo si può interpretare come un ricordo di un momento di vita idilliaca, oppure…

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  • Caldarroste nella “Chiesa più bella d’Italia”

    Detta così, questa pittoresca associazione di castagna arrostite e luoghi sacri suona piuttosto strana. Per non dire assurda, o molto vicina ai dintorni del Paese delle Meraviglie… Eppure, in entrambe le parole un fondo di verità c’è. E c’è anche una certa connessione. Tutto comincia in Corso di Porta Ticinese: oggi popolare via del centro…

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  • L’equilibrio distillato di Villa Falck – uno scorcio di vita borghese tra Classicismo e Novecento

    C’era un tempo in cui Villa Falck era abitata. Abitata davvero. Oggi, se ci passate davanti, la vedrete chiusa, silenziosa. Se vi capitasse una di quelle rare occasioni in cui il misterioso proprietario attuale decide di aprirne la porta al pubblico, potreste ammirarne le architetture interne. Ma poco altro. Niente mobilio, né indizi che facciano…

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  • Viaggi appesi a una parete rosa pastello

    La Design Week di quell’insolito settembre invitava a viaggiare. La Design Week, orgogliosamente risorta dopo troppi rinvii, invitava a uscire dalle mura domestiche, per andare lontano. Dove? Dove i passi e la fantasia potevano condurre. “Lontano” non è più necessariamente “lontano” davvero. Tutto è diventato relativo: è la prospettiva con cui si va “lontano” che…

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